Il giorno 20 luglio 2023, i partecipanti al Progetto Coltivare salute hanno visitato Villa del Principe insieme ai tutor, dimora nobiliare più estesa a Genova.
Ammirati dalle bellezze dei giardini e dal corridoio rinascimentale, sono rimasti molto colpiti da un soffitto affrescato da Perin del Vaga, collaboratore di Raffaello e allievo di Michelangelo, riportato alla luce durante l’ultimo restauro del 2021.
Il “principe” Andrea Doria, capitano Genovese che grazie alle sue abilità politiche contribuì allo sviluppo economico e politico della città di Genova, fece costruire la sua villa in questa zona strategica, vicino al mare e circondata da giardini, in modo che potesse controllare il vecchio porto.
.
Carlos scrive sul diario di bordo:
“ Dal cortile centrale siamo scesi in un corridoio all’aperto chiamato “il pergolato di ponente”decorato da legni e foglie che facevano da cornice e grazie alla sua lunghezza sembrava andare verso l’infinito e creava scorci incantevoli da sogno, qui Sara ci ha raccontato come i giardini a quei tempi fossero una rappresentazione del proprio potere, suddivisi in vari spazi quadrati, bordati con fioriere e al centro la fontana del Nettuno di Taddeo Carlone con i dettagli degli aquilotti che fanno da cornice. La mia impressione riguardo la fontana era grande perché non avevo mai visto una cosa del genere di quella grazia e bellezza con i giardini che la facevano da contorno.
Nella storia dei giardini, fino al 1500, gli unici spazi verdi curati erano quelli dei monasteri dove si coltivavano gli ortaggi e le piante officinali.
Durante il Rinascimento il gusto per la bellezza dei giardini si diffuse nelle corti aristocratiche tanto da divenire uno status symbol.
Più erano presenti rarità botaniche e più grande era il loro valore.
“ Quando abbiamo concluso questa splendida giornata a Villa del Principe abbiamo ringraziato Sara per averci fatto da guida, sono contento di aver fatto la sua conoscenza, perché per me è stata una persona con tante qualità e gentilezza.
Spero che in futuro si possano ripetere visite come queste perché fanno bene a tutti noi è ampliano le nostre conoscenze culturali.”